Mettiamo che abbiate un gioiello prezioso e vogliate proteggerlo da malintenzionati. Proverete a costruire un luogo adatto per custodirlo.
Potreste, per esempio, infilarlo dentro una sfera abbastanza solida da resistere a urti e colpi. Poi, potreste disseminare la superficie di questa sfera di aculei in modo che anche solo avvicinarla sia rischioso.
Ecco, il mare ha fatto grosso modo la stessa cosa con il riccio: aveva l'essenza del proprio sapore da mettere al sicuro e ha pensato bene di nasconderla dentro una sfera irta di aculei. Il riccio, che è esattamente questo: un'armatura, una uno scrigno armato. Da secoli chi riesce ad aprirlo si impossessa della polpa gustosa e del gusto del mare. Anche semplicemente sopra una fetta di pane
E ogni mare è diverso: ognuno ha il suo odore, il suo sapore, le sue sfumature di gusto. Sono i sentori della terra che bagna, percezioni della propria purezza, riflessi della propria trasparenza.
Ma le cose sono cambiate ed oggi sappiamo che il riccio è un'essenziale tassello di quel meraviglioso equilibrio marino, e sappiamo che sta sparendo.
Il riccio ora a bisogno di amici.
Passa dalla parte del riccio.
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